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08 Marzo 2023 ~ 0 Comments

Burro o cannoni?

La vera storia del 110%

Nei vecchi libri di economia si metteva in evidenza che l’andamento ciclico della congiuntura può essere controllato attraverso l’azione dello Stato. Nei periodi di crisi, quando la domanda per consumi è più bassa (a causa dei licenziamenti), lo Stato deve intervenire per tenere alta la spesa e impedire che cadano gli investimenti. Deve farlo perché è l’unico soggetto economico che può spendere in deficit.

Gli economisti (quelli che hanno capito la differenza tra flussi e stock) sono tutti d’accordo su questo punto. Si dividono, invece, tra coloro che suggeriscono di tenere alta la domanda di “burro” e quelli che preferiscono investire in “cannoni”. Gli economisti non hanno un cuore e fanno solo freddi calcoli sul moltiplicatore. Puntano sui flussi di spesa che consentono all’economia di correre più speditamente. Se finanziare una guerra produce più PIL, dicono che è meglio investire in cannoni piuttosto che assumere disoccupati a far buche per terra. Lasciano alla Politica il compito di decidere.

A fronte del rallentamento innescato dal Covid, la Politica ha deciso di tenere alta la spesa per consumi, con trasferimenti diretti alle imprese e alle famiglie, e ha puntato sull’efficienza energetica, con il famoso 110%. Queste misure hanno avuto l’obiettivo prioritario di impedire che l’economia entrasse in recessione. 

Ma di quale Politica, di quale Stato stiamo parlando? Dell’Unione Europea, ovviamente, perché è l’unica entità economica che può spendere in deficit, oggigiorno. Le misure assunte dai governi italiani sono state tutte (o quasi) concordate con Bruxelles. 

Il problema è capire se, oltre a stimolare la congiuntura, queste misure hanno innescato processi di cambiamento strutturale. In che direzione? In direzione di una riduzione della dipendenza energetica, un aumento della produttività del lavoro, un migliore sviluppo dell’occupazione. Su questi aspetti può essere aperta la discussione, nel quadro di un bilancio complessivo della manovra. 

Sono serviti gli investimenti finalizzati a cambiare la classe energetica e ambientale degli edifici? Certamente sì! Ha il 110% creato competenze adeguate ad aprire un sistema di mercato futuro, che consenta a famiglie e imprese di ridurre drasticamente i costi energetici, recuperando le spese di investimento in un arco di tempo ragionevole? No? E allora va cambiato.

Possiamo dire che i nuovi corsi ITS e l’esperienza dei navigator abbiano creato migliori condizioni di lavoro per i giovani? Se non lo hanno fatto, vanno cambiati.

Dire che il 110% ha creato un buco da 100 e passa miliardi, non è corretto e non serve, né a valutare l’impatto della manovra sul breve termine (congiuntura), né a migliorare gli interventi strutturali di lungo termine. La Politica deve spiegare bene ai cittadini come funziona l’economia, altrimenti crea aspettative sbagliate.

© Quotidiani Gruppo GEDI Nordest (8 Marzo 2023)

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