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10 Aprile 2022 ~ 0 Comments

L’Europa deve proporre un nuovo ordine mondiale

La guerra durerà a lungo. E i leader europei devono adottare un comportamento coerente con l’obiettivo di costruire un nuovo ordine mondiale, dopo la guerra, provando a modificare le regole del gioco.

Passata l’illusione della fine della Storia, verificato che gli scambi internazionali non funzionano da soli, l’Europa deve trovare il modo di proporre un ordine mondiale che non sia ispirato solo dall’ideologia liberale e dalla logica di potenza. È nel suo interesse e nel suo DNA. Dall’Illuminismo ad oggi, e soprattutto dopo l’abbuffata di nazionalismi e ideologie del Novecento, l’Europa ha lentamente maturato una propria autonoma identità democratica e un sistema istituzionale che rappresenta una grande innovazione, nello scenario globale. 

In occasione dell’attacco russo, tuttavia, non sta giocando all’altezza del proprio ruolo, assumendo iniziative coerenti con la propria identità. Resta intrappolata nel gioco altrui. Dovrebbe invece confermare la vocazione al gioco aperto, quello che mette in discussione i confini, includendo l’Ucraina. E dovrebbe mettere in discussione i vecchi schieramenti, ad esempio quello della NATO, che non le permettono di esprimere a pieno il proprio potenziale.

Oggi l’Europa non è in guerra contro il regime di Putin, ma contro uno schema di gioco che non condivide e contro il quale si è mossa per oltre settant’anni. In più, essa non è presente né all’interno della NATO, né all’interno dell’ONU come organizzazione collettiva “non allineata” (favorevole a un gioco che assomigli al calcio e non al judo, come abbiamo avuto modo di dire in un precedente editoriale).

È il momento di rompere gli schemi. Gli aiuti all’Ucraina vanno dati non in nome di un’appartenenza, allo schieramento dei buoni, per la libertà e la democrazia, ma in nome della necessità di mettere al bando, di isolare dal resto del mondo, tutti coloro che prediligono lo schema geopolitico della pre-potenza militare. Un rottame che non ha più senso di esistere e che non può essere confuso con la giusta aspirazione all’auto-determinazione e alla legittima difesa, anche armata, dei popoli.

Utopia? Negli anni della guerra fredda molti paesi hanno assunto la posizione di “non allineati”, pur essendo più vicini alla sfera di influenza dell’Unione Sovietica, e hanno concorso, in qualche modo, all’implosione di quel pessimo sistema di governo e di gestione dei confini. 

L’Europa, grazie alla forza dell’Euro, alle proprie competenze e alle proprie aspirazioni, può lanciare la proposta di un nuovo ordine mondiale, rompendo la solidarietà passiva con Biden/Trump, contro Putin. Deve farlo ora, perché i tempi sono maturi e l’escalation militare è ancora contenuta. 

E c’è ampio consenso a livello mondiale, anche se fatica a manifestarsi, per un ordine basato su principi diversi dalla deterrenza.

© Quotidiani Gruppo Editoriale L’Espresso (10 Aprile 2022)

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