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05 Aprile 2022 ~ 0 Comments

Il lato oscuro dell’animo umano

Scatenare una guerra e colpire, senza esclusione di colpi, edifici civili e teatri diventati rifugio di cittadini inermi. Sterminare uomini e donne, ma anche e soprattutto sfregiare il territorio, per renderlo inabitabile. Non ha senso. Un’impresa di questo tipo può essere giustificata soltanto da un desiderio di vendetta, scaturito da offese, terribili, subite in precedenza. O può essere intesa come estrema ratio, necessaria per porre fine a un conflitto estenuante, come il bombardamento di Dresda durante la Seconda Guerra Mondiale o l’atomica su Hiroshima. 

Che senso ha, oggi, la guerra in Ucraina?

L’attacco alle basi di Al Qaeda in Afghanistan, da parte degli Stati Uniti, per quanto deprecabile, aveva una giustificazione concreta. Colpire i campi di addestramento dei terroristi impegnati nell’organizzazione di attentati, come quello delle Torri Gemelle o della metropolitana di Madrid. 

Ma la distruzione di Groznyj, la desertificazione di Aleppo, che senso hanno avuto? C’è qualcosa nell’azione dei russi, che sfugge.

Il diritto riconosce l’uso della forza, quando legittimata da ragioni difensive e proporzionata all’obiettivo. Ma la violenza, non motivata da ragioni ed emozioni profonde, ma da futili motivi, è punita severamente. Perché? Perché produrre un danno ad altre persone e più in generale alla società, per rabbia e senza un obiettivo concreto, costituisce un’aggravante del delitto stesso.

C’è una ragione dietro questo tipo di cautele, che giustifica la norma. La società si difende dalla stupidità (Cipolla).

Fatte queste considerazioni, proviamo a interpretare la furia dell’attacco russo in Ucraina. Quali sono i motivi per cui Putin e il gruppo dirigente russo hanno deciso di radere al suolo Mariupol?

Più ragioniamo sugli eventi in corso e più maturiamo il dubbio che gli autori dell’attuale tragedia non siano animati da obiettivi concreti, come il controllo del Donbass o la conquista di un porto sul mare, ma da un generico desiderio di vendicare un torto subito. Quale? Il crollo dell’Unione Sovietica e i falliti tentativi di costruire un’egemonia russa nel mondo. Secondo i russi, i responsabili di questo torto sarebbero i nemici occidentali e, soprattutto, i traditori dei paesi satelliti. 

Ed è questo che sorprende, anche i più attenti osservatori della geopolitica e dello sviluppo globale. Nessuno può credere che l’oligarchia putiniana conduca una guerra, sproporzionata, senza neppure proporsi un tornaconto concreto. Eppure…

Eppure, più prosegue la campagna militare e la catena di reazioni imprevedibili sull’economia e sulla società degli altri paesi del mondo, più si consolida un quadro di inquietudine e oscurità. Ed è questa oscurità, dell’animo umano, che il mondo globalizzato non sa come combattere. Come racconta Dostoevskij nei Demoni. 

© Quotidiani Gruppo Editoriale L’Espresso (5 Aprile 2022)

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