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02 Dicembre 2021 ~ 0 Comments

Mattarella e Draghi restino al loro posto

Ma davvero c’è qualcuno che pensa che il vero problema sia restituire il governo ai partiti? Dopo l’emergenza affrontata da Monti e dalla Fornero, abbiamo avuto Letta, Renzi, Gentiloni, Conte 1 e Conte 2, ma il sistema Paese non ne ha ricavato alcun beneficio. In dieci anni non è cambiato nulla.

I partiti, sia quelli di ieri (PD e Lega), che quelli di oggi (FdI e 5 Stelle), sono incapaci non solo di governare, ma anche di selezionare una classe parlamentare all’altezza dei nostri problemi o promuovere un ceto dirigente (nei dipartimenti cardine dei ministeri, nelle regioni e negli altri enti pubblici territoriali) che abbia le competenze necessarie a far funzionare la macchina dello Stato.

Se oggi siamo di nuovo in emergenza, non è per colpa del Coronavirus e delle sue varianti, ma ancora e soprattutto dell’incapacità dei nostri partiti di fare le riforme e tagliare i nodi che strozzano il Paese. In primis l’inefficienza della PPAA. Se fosse per i partiti la spesa pubblica continuerebbe a correre senza freni e senza accumulare debito buono, come il Ministro Franco non manca di ribadire a ogni piè sospinto.

Anche un bambino sa che l’attuale governo si regge sull’architrave formato da Mattarella e Draghi. Anche un cieco può vedere che senza quell’architrave il sistema crolla. E, visto che la guerra (al virus) continua e il debito diventa sempre più grande, è interesse dei cittadini lasciare l’architrave dov’è. Così come l’America ha confermato Roosevelt per quattro mandati, al di là delle regole stabilite dalla costituzione americana, Draghi e Mattarella, anche se non vogliono, devono rimanere al loro posto, fino a guerra finita.

E quando sarà finita la guerra? Quando saranno portate a termine le riforme, che rendono efficace il Recovery Plan. Quando sarà pacificato il sistema sociale, oggi dilaniato da conflitti ideologici senza senso. E quando si saranno poste le basi di un sistema pubblico produttivo, indipendente dalla rapacità dei partiti.

Nella fase iniziale della pandemia qualcosa si è mosso, tra mille errori, grazie allo spirito di abnegazione e alle indubbie competenze sparse nel territorio. Adesso però bisogna arrivare a una nuova normalità, post Covid e post Seconda Repubblica, che garantisca ai cittadini pratiche di governo e sistemi di gestione dei servizi stabilmente all’altezza di un paese industriale moderno.

Questo significa costruire una sanità specialistica e di territorio a misura di una popolazione super-longeva, ma che non può permettersi 3 badanti pro-capite, impostare una scuola e un sistema previdenziale che aiuti i giovani a costruirsi un futuro e impostare, nella PPAA, algoritmi che servano a ridurre la spesa a parità di prestazioni e soprattutto a personalizzare i servizi.

Quando avremo tutto questo, Draghi e Mattarella potranno andare in pensione.

© Quotidiani Gruppo Editoriale L’Espresso (2 Dicembre 2021)

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