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16 Novembre 2021 ~ 0 Comments

Il vero problema del Green Pass

“Green Pass = Tessera di Obbedienza” recita uno dei tanti cartelli No Pass/No Vax che sfilano in questi giorni.

Obbedienza? Certo! A un basilare principio di civiltà, senza il quale non ci può essere solidarietà reciproca, ma solo guerra. La libertà di un individuo si ferma laddove inizia la libertà di un altro. Per questo la pandemia da COVID (così come è già accaduto con l’HIV) obbliga a decisioni coerenti: ogni uomo/donna deve comportarsi in modo da evitare il contagio di altri e deve essere certo di non alimentare, sia pure inconsapevolmente, la fase dell’emergenza nel sistema sanitario.

Non è infatti accettabile una situazione in cui alcuni malati siano costretti a rinunciare alle cure, perché il sistema sanitario, sotto pressione, non riesce a soddisfare le esigenze di tutti.

Il vero problema del green pass non è che priva le persone della libertà, ma, al contrario, che autorizza le persone, soprattutto quelle vaccinate, a sentirsi libere, più di quanto dovrebbero.

I dati ci dicono che un individuo vaccinato può ancora contrarre il virus e può trasmetterlo. Grazie alla vaccinazione, può contenere il rischio di finire in terapia intensiva, ma non quello di alimentare l’epidemia. Un individuo vaccinato è quindi un cittadino che obbedisce a regole di solidarietà, protegge sé stesso, attraverso l’adozione di una precauzione importante, e tuttavia non può muoversi come gli pare. Non può cedere all’illusione che il green pass sia una patente di immunità.

I contagi si riducono, ancora oggi, attraverso la mascherina, il rispetto del distanziamento, il lavaggio frequente delle mani. Anche i vaccinati devono rispettare questi semplici protocolli, oppure sarà difficile evitare nuovi lockdown.

Il COVID è diventato un ospite endemico della nostra società e dobbiamo prenderne atto. Fino a nuovo ordine, dovremo continuare a usare strumenti di prevenzione (come ci siamo abituati a utilizzare il profilattico per ridurre il rischio di epidemie da HIV) e procedere con le vaccinazioni e le mascherine, per rimanere lontani dagli ospedali. Poiché le conseguenze del COVID sono più gravi di quelle di una normale influenza, sul sistema sanitario nazionale, dobbiamo accettare limitazioni. Dobbiamo mantenere comportamenti adeguati a contrastare il periodico riapparire di ondate di contagio, che portano con sé il pericolo di nuove varianti, più pericolose di quelle attualmente in circolazione, mettendo sotto pressione gli ospedali e via discorrendo.

E’ cieca obbedienza? Direi coerenza civile. HIV, COVID, sovraccarico di CO2 nell’aria, sono diventati parte del nostro mondo e condizionano la nostra vita, nostro malgrado. In peggio. Tuttavia o troviamo un modo civile e adulto per affrontarli o sarà guerra tra con-cittadini, anche senza governo, COP26 e Big Pharma.

© Quotidiani Gruppo Editoriale L’Espresso (16 Novembre 2021)

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