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25 Settembre 2020 ~ 0 Comments

L’Italia non si governa dal centro

Zaia ha raccolto consensi molto elevati per tre ragioni. La prima: ha scelto un tema, quello dell’autonomia, che ben rappresenta le ambizioni politiche dei Veneti. Non solo della maggioranza leghista della società, ma anche della minoranza produttiva, che non crede la Lega capace di governare, ma condivide l’obiettivo del federalismo. La seconda: ha davanti a sé il deserto. O meglio, ha davanti a sé una classe politica, nel PD, che ha perso il contatto con la realtà, vive in un mondo trapassato e non è in grado né di rappresentare il sentiment della popolazione, né di proporre soluzioni governative efficaci (una strategia di sviluppo per la regione). La terza: Zaia, per ragioni personali e per l’esperienza vissuta come ministro, non è interessato al ruolo di leader nazionale. Non è, sinceramente, interessato a Roma e non ha un modello per il Paese o una strategia (nemmeno federalista) per risolvere i problemi dell’Italia.

L’ultima ragione è la più importante. Smarcandosi da Salvini e dalla linea nazionalista/sovranista, dominante all’interno del Centro-Destra, lancia un messaggio subliminale ai propri elettori, e non solo. L’Italia non si governa dal centro. Veneti, andiamo avanti con le nostre forze e lasciamo perdere qualsiasi ambizione egemonica. Tanto è tempo perso. Salvini è un bravo ragazzo, ma non va da nessuna parte, né con gli slogan anti-Euro, né con le tiritere anti-immigrazione, che durano lo spazio di un’estate. Governare l’Italia da Roma è impossibile.

Un domani ci fosse un’Europa delle regioni? Vediamo. Forse trattare con Bruxelles è meglio che battere i pugni sul muro di gomma di Roma. Andasse al governo il Centro-Destra in Italia? Vediamo. Già il governo Conte 1, con la ministra Stefani in prima fila, ci ha tirato un bidone. Stiamo sulle nostre e negoziamo con tutti.

Zaia non è uno statista, non ha un programma di governo e nemmeno una squadra in grado di sviluppare un progetto ambizioso. Conosce invece la forza delle competenze diffuse nella società regionale. All’interno della sanità, nonostante gli errori e i misfatti compiuti dalla classe politica, esistono dirigenti e medici e infermieri e tecnologie di primordine. All’interno del sistema produttivo, sono presenti reti di tecnici e competenze formative e imprenditoriali di classe mondiale. Queste reti non hanno bisogno di strutture pubbliche di assistenza. Il governo regionale può dedicarsi distribuire briciole ai più piccoli e rappresentare all’esterno la forza del sistema economico regionale. Basta così!

Zaia è consapevole dei propri limiti e della forza “autonoma” del sistema economico e sociale che rappresenta. Fa bene il suo mestiere e lo farà bene anche in futuro. Riuscirà a risolvere i problemi del Veneto o dell’Italia? Neanche per sogno! Ma, non è il compito che si è assunto.

© Quotidiani Gruppo Editoriale L’Espresso (25 Settembre 2020)

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