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18 Maggio 2020 ~ 0 Comments

Non abbassiamo la mascherina!

La riapertura dei negozi e le aspettative dei consumatori

Non bisogna abbassare la guardia! I medici e gli esperti di epidemie sono molto cauti sull’inizio della Fase 2. L’infezione da Coronavirus circola ancora. E’ stata contenuta dalle politiche di distanziamento e lockdown, ma può ripartire con la ripresa di attività che costringono a contatti vicini al metro. In particolare negli ambienti chiusi, quelli che consentono alle micro-particelle virali di rimanere sospese in aria, infilarsi all’interno delle nostre mascherine e arrivare dritte ai polmoni.

Dobbiamo convivere con l’epidemia, ma un altro lockdown generale, sarebbe una catastrofe peggiore di quella che abbiamo vissuto da febbraio a oggi. Come ai tempi della Spagnola e come, per fortuna, ma anche per la compostezza e la serietà dei cittadini, non è successo in Corea e in Estremo Oriente ai tempi, più recenti, della SARS.

Spetta a noi scegliere. Tenere alta la mascherina e tenerci distanti significa tenere alta la guardia. Significa riconoscere che il virus siamo noi e che un comportamento prudente è la migliore scelta economica che possiamo concretamente fare. Ogni giorno.

Molti di noi lo hanno capito, adesso, perché i giapponesi (prima) e molti orientali (dopo) hanno iniziato a circolare con la mascherina anche in tempi normali, per puro rispetto degli altri e delle proprie tasche.

Anche noi dovremmo portare la mascherina con orgoglio, per difendere non solo la nostra salute personale, ma anche la nostra economia. Non ha senso abbassare la guardia adesso, nella Fase 2 della convivenza col virus, solo per ostentare strafottenza, anti-conformismo, come i ragazzini che accettano sfide pericolose il sabato sera, solo per affermare lo spirito del branco o per avere un minuto di notorietà da brivido.

Dobbiamo ribadire inoltre, come consumatori, che ci aspettiamo innovazioni radicali nella gestione quotidiana dei servizi, adatta al business, ma anche al benessere delle persone. Molti commercianti hanno imparato a effettuare consegne a domicilio, anche nella fase del primo lockdown, così come gli studenti e insegnanti hanno imparato a usare le videoconferenze e molti impiegati hanno appreso l’importanza dello smart working. Adesso la palla passa ai ristoratori, agli organizzatori di eventi, ai barbieri e agli sportivi.


Si avvicina il periodo dell’estate e molte attività possono essere ri-programmate all’aperto. Ri-apriamo con più servizi a domicilio o ci portiamo le sdraio, a rotazione, sulla spiaggia? Perché no? I costi sono elevati, ma lo spazio di mercato potrebbe ampliarsi, più del ritorno a riti e consuetudini del passato.

Non sono un esperto e non lavoro all’INAIL, ma cerco rispetto e servizi efficienti, magari sul terrazzo di casa, da fornitori gentili, efficienti e mascherati. Altrimenti rinuncio, per quest’anno, e faccio il bagno ai piedi, a Ferragosto.

© Quotidiani Gruppo Editoriale L’Espresso (Lunedì 18 Maggio 2020)

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