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22 Marzo 2020 ~ 0 Comments

La Tragedia del Corona Virus (Fase 1)

MDA

Personaggi protagonisti

Cinesi

Italiani del Nord

Italiani del Sud

Altri Europei

Inglesi e Americani

Atto I°

Il virus attacca la Cina. I Cinesi, memori dell’esperienza SARS (che ha fornito una sorta di vaccino sociale per combattere le epidemie), accettano regole di isolamento e costruiscono in fretta posti letto adeguati a fronteggiare il nemico.

Gli Italiani (tutti) deridono i Cinesi, nella convinzione che la nuova malattia dipenda dallo stato di arretratezza culturale e sociale di quel paese. “Chiudiamo le frontiere alla Cina!” dicono tutti in coro. Addirittura gli Italiani del Nord si permettono di dileggiare i Cinesi dicendo: “E’ toccato a loro, perché mangiano i topi e non si lavano”.

Gli Altri Europei e gli Americani stanno dietro le quinte, ma cantano in coro la seguente canzone: “A noi non toccherà, perché siamo culturalmente, tecnicamente e sanitariamente superiori. Non mangiamo i topi e ci laviamo di più dei Cinesi e degli Italiani.”

E’ la fase del “sovranismo” culturale e della sottovalutazione dei rischi di pandemia in Occidente. Tutti prendono in giro i Cinesi, scommettendo che le misure assunte dalla classe dirigente di quel paese non siano sufficienti e soprattutto che siano improponibili nelle democrazie occidentali. Sono orgogliosi della Linea Maginot, rappresentata dal loro sistema sanitario (il migliore del mondo dal punto di vista tecnologico) e antepongono la libertà degli individui e dei commerci alla stessa salute dei cittadini. Sono convinti che la loro superiorità economica e tecnologica ridurrà il Corona Virus a una banale influenza.

Atto II°

Il virus attacca l’Italia del Nord. Gli Italiani del Nord isolano alcuni paesi (Vò Euganeo e Codogno) e iniziano la caccia al “paziente zero” nella convinzione di poter fermare il contagio. Una parte di essi manifesta nelle strade contro i cinesi “untori” e sbeffeggia i cittadini di Codogno e Vò come incauti, orgogliosa del sistema sanitario migliore del mondo.

Gli Italiani del Sud deridono gli Italiani del Nord, perché si sono fatti fregare dai Cinesi. “Sono sempre stati i primi della classe? Che ci facciano vedere quanto bravi sono con la loro sanità regionale federalista!” cantano in coro, sghignazzando sguaiatamente.

Anzi, tanto per far vedere che sono solidali, partecipano a qualche manifestazione sui Navigli a Milano, si fanno fotografare con uno spritz in mano, dicendo che non è il caso di spaventarsi per una semplice influenza e che è bene che il Nord continui a lavorare per produrre redditi anche per il Sud.

Gli Altri Europei e gli Americani continuano a cantare in coro la propria indifferenza per quanto accade in Cina e in Italia. Pensano che il Corona Virus non arriverà fino a loro e che, in ogni caso, dispongono di anticorpi fisici, tecnologici e sociali adatti a fermare la malattia. Sui loro giornali continuano a far finta di nulla e confinano le notizie sull’epidemia in ventesima pagina, taglio basso.

Questa è ancora la fase del “sovranismo” con alcune sfumature regionali e nazionali davvero inquietanti.

Atto III°

Il virus attacca tutti i paesi del mondo. I giornali Europei, Inglesi e Americani si riempiono di mappe che mostrano linee di contagio che partono dall’Italia e arrivano dappertutto. Il focolaio del mondo non è più la Cina (da cui non arrivano notizie), ma l’Italia.

La Linea Maginot degli ospedali e delle istituzioni sanitarie del Nord collassa. La paura si impossessa degli Italiani del Nord che, smarriti, si trovano nella situazione che avevano originariamente escluso. Chiedono aiuto allo Stato centrale, che reagisce magnanimo, ma non è in grado di organizzare la guerra: compra mascherine bucate, non riesce a consegnare le macchine di terapia intensiva promesse agli ospedali del Nord. Gli Italiani del Sud si chiudono nelle proprie regioni e rifiutano di collaborare. “Siete voi i primi della classe” dicono “Adesso arrangiatevi senza di noi. I nostri ospedali servono a malapena per i cittadini del Sud. Ognuno torni a curarsi a casa sua!

Lo stesso tipo di atteggiamento diventa prevalente tra gli Altri Europei. I Francesi, i Tedeschi e gli Spagnoli ci mettono un po’ a capire di non essere immuni e di avere le stesse debolezze degli Italiani del Nord. Quando se ne rendono conto, intonano una nuova canzone: “Ognun per sé, Dio per tutti! Prima noi e dopo gli Italiani! Chiudiamo le frontiere alle persone e anche alle merci. Teniamo per noi mascherine e macchine di rianimazione, bloccando le esportazioni.

Gli Italiani reagiscono cantando in coro il Nabucco dalle finestre, agitando bandiere nazionali.

Questa è la fase del “ognun per sé” e dell’orgoglio nazionale. Spariscono le organizzazioni di cooperazione internazionale: FMI non si vede, BCE gioca contro l’Italia, la Commissione UE si predispone all’elemosina e agli elogi agli Italiani, che non costano nulla. E’ la fase delle riunioni inutili e del falso movimento, dell’attivismo da conferenza stampa (sia in Italia, nel conflitto tra Stato e Regioni, sia in Europa, nel conflitto tra Stati dell’Unione).

Intanto gli Inglesi e gli Americani fanno finta di nulla, gonfiano il petto dicendo: “Forse ci saranno dei morti, ma i nostri popoli affronteranno questa nuova guerra come le passate guerre mondiali, con la spada in una mano e il bicchiere di birra nell’altra! Noi non abbiamo paura, come quelle femminucce degli Italiani!

Atto IV°

Il virus è sconfitto dalla Cina. I Cinesi vengono a capo dell’epidemia in poco tempo e lanciano un programma di sviluppo che traina la ripresa nazionale, ma rappresenta una sorta di Piano Marshall per l’Europa (lungo la Via della Seta). Portano aiuti economici e sanitari (il vaccino contro il Corona Virus!) ai paesi Europei, a partire dall’Italia, in cambio di collaborazione economica e diplomatica.

La guerra civile scuote l’Italia e l’Europa, perché dalla fase dell’ognun per sé, Dio per tutti, si è passati al “tutti contro tutti”, secondo linee di frattura etniche, mai sopite in Europa. Italiani del Sud contro Italiani del Nord, ogni regione per conto suo, Francesi contro Tedeschi, Tedeschi in accordo con Visegrad, ma divisi tra lender dell’Est e lender dell’Ovest. Morti e feriti, fosse comuni caratterizzano il Vecchio Continente come nel XIV° secolo.

Gli Americani e gli Inglesi riscoprono la comune matrice culturale e costruiscono un’alleanza contro il resto del mondo, chiudendo le frontiere. Ma anche tra loro, nonostante l’ostentazione di orgoglio e sicurezza, non si contano i morti e feriti e le rivolte locali sedate con difficoltà.

E’ la fase della Terza Guerra mondiale, in formato da Terzo Millennio. La confusione è totale a livello politico ed economico. L’Europa sparisce, come ai tempi dell’Impero di Barbarossa, mentre cresce nel mondo la sfera di influenza cinese.

I Cinesi diventano la nazione di riferimento e, grazie alle specifiche caratteristiche della sua classe dirigente (un passo avanti rispetto allo schema delle vecchie democrazie liberali), impongono un nuovo ordine mondiale, più cooperativo e meno competitivo, portando a termine la traiettoria anomala del comunismo cinese, come modello di sviluppo globale.

La Via della Seta diventa strumento di integrazione per milioni di cittadini (del Medio Oriente e degli altri paesi Indo-Asiatici) verso un radioso avvenire.

Gli Americani e gli Inglesi insistono a perseguire un modello neo-liberale e accettano una divisione del mondo in due sfere, tra loro separate e non comunicanti.

Niente di nuovo sul fronte occidentale.

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