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09 Maggio 2019 ~ 0 Comments

Perché l’economia non fa paura?

In Italia si governa solo sul filo delle emergenze. I leader dei partiti di maggioranza tengono alta l’attenzione del popolo, e ne ricavano ampio consenso, lavorando senza sosta su nuove paure, vere o presunte che siano, che possano essere collocate tra le priorità nazionali.

Di Maio e i 5Stelle hanno a lungo alimentato la paura del Sud di essere abbandonato dal Nord. Paura questa reale, perché tutti i dati confermano un progressivo allontanamento delle regioni meridionali dall’autonomia economica e finanziaria delle regioni settentrionali. Senza i trasferimenti dal Nord, l’AMA e l’ATAC di Roma, l’Alitalia e le molte imprese che dipendono dalla spesa pubblica, a Sud, non sarebbero in grado di pagare gli stipendi. Ma fino a che il rubinetto non si chiude la percezione del pericolo resta latente.

Salvini e la nuova Lega National hanno alimentato la paura dell’immigrato e del diverso, che ruba lavoro e minaccia il quieto vivere delle zone industriali (inquinate) del Nord e dei quartieri camorristici e mafiosi del Sud.

Tutti insieme, i leader di 5Stelle e Lega, hanno alimentato il timore che le regole dell’Euro e di un’Europa a traino francese e tedesco (socialdemocratica), siano la vera causa del declino italiano, delle nuove povertà, della disoccupazione dei giovani e anche della decrescente produttività delle piccole imprese.

A nulla valgono le analisi e le raccomandazioni degli esperti e dei leader sovranisti, come il primo ministro austriaco, che incitano l’Italia a evitare la deriva della Grecia, a rispettare gli impegni sul debito, i vincoli della Banca Centrale Europea, le indicazioni della Commissione.

Nessuno può darci lezioni! tuonano all’unisono Salvini e Di Maio. Siamo la seconda potenza industriale d’Europa, il primo paese turistico del mondo. Non abbiamo nulla da temere dal deficit, dall’eventuale aumento dell’IVA, dai bassi salari riservati alle giovani generazioni. Siamo un paese e un popolo ricco. I rischi economici non sono un’emergenza e dunque non ce ne dobbiamo preoccupare.

E così gli italiani si sentono rassicurati, sbeffeggiano gli economisti e gli editorialisti dei giornaloni, guardano al conto corrente e passano avanti, ad altre emergenze percepite.

Continuare a dire che siamo sull’orlo del baratro e che il governo non fa abbastanza, per evitare la crisi finanziaria prossima ventura, è semplicemente inutile. Difatti l’opposizione non riesce a fare breccia, né quella del PD, né quella di Forza Italia, né quella di Confindustria. Non riesce ad alimentare una nuova paura di crisi.

Forte dell’idea che l’economia non ha bisogno di essere governata, nel sommerso del Sud, come nel manifatturiero del Nord, il paese discute d’altro. Per una narrazione alternativa è inevitabile attendere un’emergenza economica vera.

© Quotidiani Gruppo Editoriale L’Espresso (Giovedì 9 Maggio 2019)

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