Home » Prima pagina » Una manovra rassicurante

18 Settembre 2018 ~ 0 Comments

Una manovra rassicurante

Quali sono le linee guida e le posizioni che guidano la manovra economica di autunno?

Nel merito vale, sopra tutte, la posizione di Tria. Il governo non sarebbe neppure nato senza una figura di mediazione come la sua, gradita al capo dello Stato e alle autorità internazionali. Tria ha sempre detto, ed è uomo di parola, che, per quest’anno, non ci sono margini per innovazioni significative. Il programma di governo conterrà provvedimenti di “cambiamento”, ma solo quando ci saranno le condizioni.

Salvini digerisce volentieri questa posizione, e accetta una sperimentazione per gradi della flat tax. Di Maio accetta l’applicazione progressiva del reddito di cittadinanza, in cambio di una possibile quota 100 sulle pensioni.

Nel metodo valgono, sopra tutte, le posizioni dei vice-premier. Salvini e Di Maio sono liberi di esprimere anche giudizi negativi sulla manovra, come fossero all’opposizione. In questo modo coprono tutti i ruoli dell’arco costituzionale e tolgono acqua al mulino dell’opposizione PD. Raggiungono l’obiettivo, il consenso, anche a costo di qualche ambiguità nei ruoli e nella distanza tra dichiarazioni e fatti concreti. Ma dov’è il problema? Il governo non rischia nulla e i partiti sono contenti. La tempesta è perfetta!

Dopo la copertina di Time e le occasioni di aspro confronto con gli esponenti della coalizione dominante in Europa, Salvini si colloca saldamente al centro della scena politica internazionale, con un profilo da cattivo. Ha tutto l’interesse a mostrarsi ragionevole, in direzione di quanto richiesto dai mercati, in occasione della manovra d’autunno. Può infatti continuare a polemizzare con Draghi, a beneficio dei propri sostenitori, ma consegna volentieri alle autorità economiche e finanziarie dell’Unione, un documento di bilancio coerente con le loro aspettative. Non ha interesse a drammatizzare la situazione, nei fatti, peggiorando in termini operativi la posizione dell’Italia e riducendo ulteriormente i margini per le proprie proposte fiscali.

Assieme a Di Maio deve tener conto, inoltre, delle reazioni che iniziano a registrarsi nell’elettorato europeo. Il voto del 12 settembre a Strasburgo è stato un segnale importante. C’è ancora una grande quantità di cittadini che non è disposta a tollerare furbizie e comportamenti poco leali sulle questioni di fondo dell’Unione.

In conclusione la manovra è incamminata lungo binari tradizionali e rassicuranti, nel perfetto stile italiano: un poco a tutti e tanto a nessuno. Per quest’anno basta e avanza.

 

© Quotidiani Gruppo Editoriale L’Espresso (Mercoledì 18 Settembre 2018)

Leave a Reply