Home » Prima pagina » Expo 2015 – Un bilancio provvisorio

31 Ottobre 2015 ~ 0 Comments

Expo 2015 – Un bilancio provvisorio

A distanza di molti anni nessuno ricorda come erano fatti padiglioni dell’esposizione universale di Parigi del 1889. Una sola struttura, all’inizio concepita come installazione provvisoria, è rimasta nella testa di tutti: la tour Eiffel.

La torre, non solo è ancora oggi incorporata nello spazio urbano della capitale francese, ma ha contribuito al suo sviluppo metropolitano. E’ diventata il simbolo della Francia intera. E di un’epoca. Dopo l’Expo di Parigi i ragazzini di tutto il mondo hanno capito cosa è un meccano, e come si fanno i primi passi nell’epoca dell’acciaio.

Per più di un secolo altre capitali emergenti hanno tentato di ripetere l’esperienza, senza ottenere lo stesso risultato.

Nel 2015 ci ha provato Milano. Anzi, ci ha ri-provato l’Italia intera del dopo EUR, del renzismo rampante. E’ stato davvero un successo? Non possiamo dirlo, finché l’albero della vita non diventerà il simbolo di un’epoca nuova, fatta di economia circolare, di modi sostenibili per nutrire il mondo, di nuovi giochi educativi per i ragazzini.

Al momento possiamo registrare le buone intenzioni e la grandissima affluenza di pubblico.

Le buone intenzioni dovranno integrare l’Expo nello sviluppo futuro di Milano e del Nord. La capitale industriale italiana è oggi un cantiere in piena espansione. Sta cercando di assumere il profilo di una metropoli di primo piano nel mondo globale e contende la leadership a Roma. Non cresce attorno alla manifattura tradizionale, ma è saldamente agganciata all’identità della moda, al circuito del lusso, alle nuove frontiere della cucina internazionale targata Slow Food e Eataly.

Milano Expo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mentre l’Expo chiude i battenti possiamo chiederci cosa sarà Milano tra qualche tempo. Purtroppo l’albero della vita non dà indicazioni. Così com’è assomiglia più al calcinculo della Fiera del Soco che a una macchina futuristica che segna il passaggio a un’epoca nuova. Fosse una stampante 3D, che scolpisce salsicce personalizzate da Armani, avrebbe un significato diverso.

Milano potrà diventare capitale di un Nord artigiano 2.0, ma non attorno al giardino dell’Expo.

Il successo di pubblico c’è stato, ma non sappiamo se potrà essere paragonato a un’esperienza memorabile del popolo italiano, nonostante i miliardi di video e foto scattate. Vedere lo stand di Eataly competere ad armi pari con quello della Coca Cola ci ha riempito di orgoglio. Ma ruotare attorno all’albero della vita come attorno alla Mecca ci ha fatto sentire più pellegrini al giubileo di un consumismo obsoleto, che protagonisti di un grande balzo culturale in avanti.

 

Pubblicato su Il Giornale di Vicenza del 31 ottobre 2015 (© Il Giornale di Vicenza)

Leave a Reply