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22 Agosto 2015 ~ 0 Comments

Grecia laboratorio per l’Europa

La Grecia è ormai diventata un laboratorio per l’Europa. E’ piccola, ai margini del sistema, gestita in modo eterodosso da un ceto politico, da una macchina amministrativa e da una società che sono all’opposto di quelli mitteleuropei. E’ il posto adatto per sperimentare innovazioni che servano al resto del continente.

Vediamone un paio che ci interessano da vicino.

La riforma dello Stato. Chi conosce la Grecia e la frequenta da almeno trent’anni sa che il territorio greco non è organizzato da uno Stato degno di questo nome. Edilizia disordinata, attività economiche irregolari, disparità di trattamento dei contribuenti, evasione diffusa, auto che ricolano senza targa… Nessuno interviene. Come si può costruire un apparato amministrativo, in linea con un progetto europeo di classe mondiale, in territori come questo? Ci sono altre regioni europee male amministrate da funzionari corrotti e incompetenti. Come si può intervenire? L’Europa ha diversi strumenti: una gestione più intelligente dei fondi strutturali, l’investimento diretto di banche e imprese, il negoziato politico. Le regioni possono cambiare le regole e i confini degli enti locali. In Grecia si sperimenta una nuova divisione di compiti tra Stato Nazione europeo e Stato-Regione. Vediamo se questo esercizio porta a linee guida interessanti per gli altri governi regionali.

Tsipras Renzi

 

 

 

 

 

 

La mobilitazione dei cittadini. Non si può fare una nuova Europa se i cittadini che appartengono agli Stati-Regione non credono nel melting pot continentale e non sono disposti a rinunciare a una parte della propria sovranità e identità. Non ci riferiamo ovviamente alla lingua, alla cultura o alla varietà delle carote. Ci riferiamo all’esercizio del bilancio pubblico in chiave competitiva con le istituzioni e i cittadini di altri paesi e all’assunzione di decisioni su base etnica. Da questo punto di vista la Grecia è diventata, per forza di cose, un laboratorio più che interessante. L’ascesa di Syriza, il referendum, le elezioni politiche in vista sono tutti episodi di una mobilitazione straordinaria. In Grecia si discute davvero. Dalla proprietà fisica del territorio alla possibilità che alcune aziende di stato, e forse anche alcune istituzioni, vengano gestite da dirigenti che non hanno passaporto greco, ma comunitario. Come cambiano i greci grazie a questa mobilitazione? Dal comportamento di Tsipras si direbbe molto. Vediamo se riusciamo a ricavarne indicazioni utili anche per noi e per il percorso di riforme che dobbiamo fare in Italia, e in Europa.

 

Pubblicato su Il Giornale di Vicenza del 22 agosto 2015 (© Il Giornale di Vicenza)

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