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01 Novembre 2014 ~ 0 Comments

Coraggio e idee dietro le facce. Cercasi innovatori nella pubblica amministrazione

I nodi arrivano al pettine. Cresce in modo impressionante la lista delle grandi imprese, un tempo protette, che chiudono o abbandonano il paese. Appare sempre più chiaro che c’è un enorme lavoro da fare per rendere efficiente il sistema paese. Prima procediamo alla riorganizzazione dei servizi, pubblici e assistiti, e prima passiamo a una fase di ripresa degli investimenti.

I cittadini italiani lo hanno capito e mostrano di aver fiducia nell’attuale Presidente del Consiglio, così come hanno dato, a suo tempo, fiducia a Mario Monti, quando girava con l’accetta in mano. Nonostante gli effetti durissimi sul tenore di vita delle famiglie, i cittadini italiani sono consapevoli del fatto che servono interventi straordinari.

Sono sempre meno disponibili nei confronti dei leader politici e associativi che traccheggiano su vecchi schemi, evitando di mettere la faccia su tagli e ristrutturazioni, preferendo il silenzio, la protesta o lo scarica-barile. Quando i nodi arrivano al pettine, il valore delle persone si misura sul saper fare e non sul protestare.

Palazzo Nievo

 

 

 

 

 

 

 

La riforma delle province, nata per semplici obiettivi di cassa e senza un’idea precisa delle conseguenze organizzative possibili, sta producendo effetti inattesi. Ad esempio, costringe i comuni che non sono in grado di far fronte ai nuovi compiti loro assegnati, con l’attuale pianta organica, a mettere in atto strategie di innovazione, aggregandosi, inventando nuovi modi di lavorare. Appare evidente che è inutile protestare, dicendo che i comuni non possono assicurare i servizi ai cittadini con risorse minori. E’ come dire che i comuni sono già oggi al massimo dell’efficienza e non è tecnicamente possibile aumentare la produttività, migliorare i servizi tradizionali, aggiungere nuovi servizi a parità di occupazione e di spesa.

I cittadini cominciano a essere stufi degli atteggiamenti di protesta che nascondono incapacità di innovare. Chiede a gran voce la revisione delle piante organiche, dei servizi e dei parametri di misura della produttività del servizio. Per il territorio, per le imprese e per le famiglie. A tutti i livelli: locale, provinciale, regionale e nazionale.

E questo vale per la pubblica amministrazione in senso stretto, ma anche per molti servizi para-statali come quelli offerti dalle associazioni, dalle camere di commercio, dagli enti di formazione e assistenza.

Il problema non è l’Europa. E’ che i cittadini italiani cominciano a chiedere fatti coerenti con le promesse. Idee e coraggio dietro alle facce.

 

Pubblicato su Il Giornale di Vicenza del 1 Novembre 2014 (© Il Giornale di Vicenza)

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