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22 Ottobre 2014 ~ 0 Comments

Il ragazzi del ’96 e le nuove trincee

I ragazzi del ’99 (1889) hanno festeggiato l’ingresso in società in modo certamente peggiore dei ragazzi del ’96 (1996) un secolo più tardi. Spediti al fronte a diciott’anni sono diventati il simbolo di una classe particolarmente sfortunata, meritevole di un’insegna all’inizio di molte nostre strade. I loro omologhi di cent’anni dopo forse non avranno lo stesso onore, ma hanno fatto comunque il loro debutto in società in condizioni piuttosto sfavorevoli.

Ragazzi 99

 

 

 

 

 

 

 

Lo Stato italiano li ha mandati in trincea, al lavoro, con una dotazione di diritti assolutamente inferiore ai loro colleghi della Prima Repubblica, contratti meno favorevoli, un fondo separato all’INPS e un peso fiscale insostenibile. Combattenti diversamente abili per decreto. Cittadini di Seconda Repubblica.

A vent’anni di distanza, cominciano a rendersi conto di quale scherzo tremendo la cultura e la politica nazionale abbia loro giocato. Glielo ricorda Renzi con l’ennesimo deficit a loro carico e l’ennesimo prelievo fiscale a danno differito, questa volta sul TFR e i fondi pensione. A quanto pare il governo pensa di aumentare le imposte sui risparmi accumulati in questo tipo di reddito differito. Per carità, la franchigia dei 5.000 Euro sui fondi pensione resta intatta. Ma lo sfregio al rendimento, dall’11,5% al 20%, è comunque un segnale preoccupante.

I fondi pensione sono l’unico strumento a disposizione dei ragazzi del ’96 per compensare i magrissimi introiti della previdenza contributiva, l’unico risparmio finora non tassato, non attaccato o svalutato dai governi favorevoli alla Prima Repubblica. L’unico “diritto acquisito” della loro generazione.

Fino a qualche anno fa potevano mettere da parte qualche soldino nelle assicurazioni sulla vita. Ma la mannaia del fisco ha sbarrato loro questa via di sopravvivenza integrativa. Poi hanno tentato di valorizzare il patrimonio, acquisendo una casa o un appartamento attraverso un mutuo. Niente da fare. La mannaia del fisco è intervenuta anche su questo. Ha ridotto il valore del patrimonio e ridotto a zero ogni residua speranza di una rendita differita da immobili.

Dopo anni trincea, con le scarpe di cartone e una scarsa informazione sul futuro, i ragazzi del ’96 si guardano negli occhi e si chiedono cosa altro potrà succedere. Nonostante uno di loro sia oggi capo del governo.

La sensazione è che Renzi non abbia una strategia coerente. Non possa o non voglia unificare il mercato del lavoro. Vada a tentoni sugli interventi strutturali e anche sui provvedimenti a sostegno dei consumi.

 

Pubblicato su Il Giornale di Vicenza del 23 Ottobre 2014 (© Il Giornale di Vicenza)

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