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20 Agosto 2014 ~ 0 Comments

Sono veramente a posto i conti INPS? Renzi dica una parola definitiva sull’argomento

Negli ultimi giorni è circolata la notizia che il governo voglia togliere soldi ai pensionati con i redditi più alti, per dare copertura agli esodati e agli insegnanti dimenticati dalla riforma Fornero. La notizia ha suscitato immediate reazioni in diversi ambienti ed è stata accolta con grande irritazione da alcuni commentatori di quotidiani nazionali. Perché?

Questa domanda, più delle polemiche sulla posizione del governo, attira la mia attenzione in questa non-estate di fervente riformismo.

Di pensioni si discute dal ’92. Da quando i primi governi “tecnici” post-Tangentopoli hanno tentato di mettere un argine alla spesa pubblica fuori controllo. Una spesa impostata dai governi “politici” della Prima Repubblica, attraverso promesse insostenibili a gruppi di elettori, e solo in parte aggiustata dai governi della Seconda Repubblica.

Che dire delle pensioni baby, inventate dal carissimo Rumor nel ’74, o delle tantissime pensioni di invalidità, distribuite a pioggia negli anni ‘80, oppure ancora dei pre-pensionamenti che hanno accompagnato la ristrutturazione delle partecipazioni statali e delle grandi imprese tutelate dagli accordi stato-sindacato nei primi anni ’90?

Bene. Credo sia difficile rintracciare dietro questi interventi la volontà di garantire pari opportunità a tutti i cittadini, nel settore pubblico e nel privato, nelle grandi e nelle piccole imprese, di offrire una vecchiaia decorosa ai pensionati, una progressiva perequazione dei redditi nel sistema pubblico, il ri-equilibrio del patto tra generazioni…

Più facile pensare che il welfare nazionale sia stato camera di compensazione per accordi inconfessabili, tra istituzioni di governo e gruppi di pressione, soprattutto pubblici. Nonostante le pronte e frequenti smentite degli organi ufficiali, come non pensare che la spesa pensionistica sia tuttora fuori controllo, dati i costi di assorbimento dei fondi confluiti in INPS, quasi tutti con i conti in rosso. 70 miliardi all’anno solo per i principali.

inps

 

 

 

 

La questione pensionistica, dalla quale i giovani sono rigorosamente esclusi, fa notizia perché è tuttora un nervo scoperto della società italiana. Quella vecchia. Un buco nero, nel quale è ragionevole, credibile, pensare che ci sia qualcuno che cerca di farla franca, più uguale degli altri e meglio tutelato.

O il giovane Renzi cambia verso a tutta questa storia, in modo chiaro e indiscutibile, una volta per tutte, oppure la fiducia nelle istituzioni e nella sua stessa leadership rischia di svanire.

Pubblicato su Il Giornale di Vicenza del 20 Agosto 2014 (© Il Giornale di Vicenza)

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