Il giudizio dei cittadini su governo e opposizione nel Veneto
Il radicamento territoriale e la visibilità mediatica sono i fattori che determinano il successo politico, secondo molti osservatori. Negli ultimi anni è certamente aumentata l’importanza del fattore mediatico, ma il rapporto con la cultura del territorio resta il fattore più critico per chi si candida a governare una regione.
Nel Veneto il gruppo dirigente della Lega continua a sfruttare il radicamento territoriale come principale fonte di legittimazione, neutralizzando il potere dei media. In un periodo dominato dall’ascesa di Renzi e delle sue girls a livello nazionale, e dallo scandalo del Mose a livello locale, il consenso alla giunta Zaia rimane intatto. Stabile su livelli da far invidia.
I veneti continuano a valutare positivamente la sua azione di governo, con un consenso superiore al 70%. Mentre l’opposizione, nonostante la grande presenza mediatica dei suoi rappresentanti emergenti, resta inchiodata al 40%.
Come dobbiamo interpretare questi dati? Annunciano forse la riconferma di Zaia alla guida della regione, nella prossima tornata elettorale? In questi giorni, nei quali si comincia discutere di candidature, la domanda non è retorica.
In un precedente sondaggio del Gazzettino (Osservatorio Demos del 1° Aprile 2014) Renzi, appena eletto Primo Ministro, aveva incassato un consenso straordinario. Più tardi lo stesso Renzi ha incassato l’endorsement degli imprenditori. E Alessandra Moretti, sia pure in un collegio elettorale più grande della regione, ha portato a casa un consenso personale di notevoli proporzioni.
Tuttavia di questi successi non sembra esserci traccia nel sondaggio di oggi.
Renzi e la Moretti sono senza dubbio personaggi interessanti. Mediaticamente. Sono impegnati in una campagna di comunicazione diretta. Si presentano come alternativa al partito, cui pure appartengono, cercando di bypassare gli interlocutori locali, proprio per marcare la differenza tra il loro modo di fare politica e quella dei vecchi dirigenti PD. Ma non sembra che basti.
Quale messaggio alternativo alla politica dei campanili portano Renzi e Moretti ai potenziali elettori? Come possono sopperire alla mancanza di opinion leader locali, radicati nel territorio e capaci di interpretare la domanda di riscossa del popolo veneto?
Lo sradicamento territoriale è un problema storico del centro-sinistra, che non ha mai espresso leadership coerenti con l’identità e le esigenze delle piccole imprese e dei campanili. Anzi ha spesso scelto candidati mediatici, all’ultimo minuto, quasi per disperazione. Avanza oggi l’ipotesi delle Venezie, che è mal digerita dal popolo di San Marco. Propone una modernizzazione del sistema economico e della macchina pubblica che sono poca cosa di fronte alla prorompente domanda di indipendenza.
Insomma, o Renzi e Moretti inventano davvero qualcosa di nuovo, oppure faranno fatica a convincere i veneti che vale la pena di cambiare cavallo.
Pubblicato su Il Gazzettino del 22 Luglio 2014 (© Il Giornale di Vicenza)