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22 Maggio 2014 ~ 0 Comments

Tre giorni alle europee…

La palude si è molto estesa negli ultimi mesi. Non è detto che quella sporca dozzina di sindaci, ingaggiati da Matteo Renzi per portare il bastimento Italia fuori dalla giungla attuale, abbia la meglio sulle oggettive condizioni ambientali.

Renzi ha scelto la strategia di Giulio Cesare e di Fitzcarraldo. Parlare direttamente al popolo. Tagliare i lacci e i lacciuoli che la politica di professione ha moltiplicato negli ultimi anni. Ma è una fatica di Sisifo. Renzi è determinato a trasportare il bastimento in cima alla montagna. Ma dispone di mezzi assai limitati. Potrebbe finire accoltellato alle Idi di Maggio o trascinato dalla corrente, subito dopo il punto critico delle elezioni.

Fitzcarraldo

 

 

 

 

 

 

 

Il Centro-Destra è pronto a fargli la pelle, sia dalla maggioranza, che dall’opposizione. I suoi nemici di sempre faticano a spiegare perché tutto è diventato così limaccioso, intricato, faticoso dopo il suo arrivo, in soli due mesi. Ma ci provano comunque lo stesso, nei salotti televisivi, nelle aule parlamentari, nei banchi del governo.

Grillo e la minoranza interna al PD stanno tramando ai suoi danni. Sono perfino riusciti a trovare un’intesa per bloccare la riforma del Senato. Fermare Renzi è per loro un’assoluta priorità. Devono dimostrare al paese che il suo tentativo è fuori dal tempo e non può avere successo. Tanto peggio, tanto meglio!

Perfino il povero Napolitano è fuori gioco. Ci ha risparmiato il clima infestante della campagna elettorale da un paio d’anni. Ma adesso non può far nulla. Non può proteggere Renzi. E’ soffocato anche lui dalle piante infestanti. E’ circondato di guastatori, primo tra tutti quel Matteo Salvini che spera di guadagnare qualcosa dal disastro dell’Europa intera.

Se Renzi sopravvive, in questo contesto, è veramente un miracolo. Il popolo ancora lo appoggia. Capisce il suo tentativo. Gli imprenditori gli danno fiducia. Ma le condizioni oggettive sono le peggiori di sempre.

Cosa dobbiamo dunque aspettarci alle prossime elezioni europee?

Elezioni

 

 

 

 

 

 

Niente. Un passo indietro nelle sabbie mobili. L’Europa è sempre stata un nostro punto debole. Non sappiamo che proposta avanzare. La classe dirigente italiana, e non solo Renzi, non ha mai avuto un’idea riformista per lo sviluppo europeo. Le liste sono uno specchio evidente di questa mancanza di idee e di classe dirigente.

Mancano dunque ragioni concrete per andare a votare. E non è detto che il consenso del popolo alle imprese di Renzi si spinga a un punto tale, da dare un appoggio alle liste PD, a prescindere dal contenuto.

Pubblicato su Il Giornale di Vicenza del 22 Maggio 2014 (© Il Giornale di Vicenza)

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