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06 Febbraio 2014 ~ 1 Comment

Lettera aperta a Enrico Giovannini e Tiziano Treu sul futuro dell’INPS

Caro Ministro Enrico Giovannini e On. Tiziano Treu, leggo in questi giorni i resoconti sulla situazione dell’INPS. Smentiti, ma non per questo meno inquietanti. Avete entrambi una grande responsabilità, in quanto esperti del sistema pensionistico e contrattuale italiano.

Dovete dire la verità. Soprattutto a quella parte di cittadini che si trova scoperta di fronte ai conti dello Stato: i giovani contribuenti.

Tiziano Treu

 

 

 

 

 

Che il bilancio complessivo dell’INPS fosse destinato a peggiorare lo capivano anche i sassi, fin dai tempi della prima riforma, impostata proprio da Treu. Con essa si è provveduto a escludere i lavoratori più giovani dai molti benefici assicurati ai più anziani negli anni precedenti. Benefici o privilegi difficilmente trasferibili nella Seconda Repubblica, non solo in ragione del trend demografico decrescente o degli obiettivi di Maastricht, ma anche della loro patente insostenibilità finanziaria.

Il termine “pensione” è stato usato a sproposito nella Prima Repubblica, per nascondere vere e proprie “rendite” assicurate a diverse categorie di lavoratori, nel pubblico impiego e nelle grandi aziende sindacalizzate. Come altro si dovrebbero definire i trasferimenti di denaro a cittadini usciti dal mercato del lavoro in giovane età, senza contributi sufficienti, e mai più rientrati?

Il cattivo andamento della produttività nei vent’anni della Seconda Repubblica ha messo definitivamente in crisi le previsioni ottimistiche, fatte in occasione della prima riforma, quando il fondo previdenziale dei giovani autonomi o atipici venne definito “Straordinario”. Pensando, erroneamente, che avrebbe riguardato una quota minoritaria di “esodati ante litteram” del tutto ininfluenti sul sistema.

Sbagliare le previsioni è ovviamente possibile, anche per esperti di contratti e di trasformazioni demografiche come voi, o come il Ministro Elsa Fornero o il presidente INPS Mastrapasqua. Ma dividere i cittadini e i lavoratori in categorie fortunate e sfortunate, in ragione di tali errori, è un delitto contro lo Stato.

Lo Stato infatti, che siamo tutti noi, deve innanzitutto garantire l’uguaglianza dei cittadini nella buona e nella cattiva sorte, non salvaguardare i diritti e i privilegi per alcuni a scapito di altri.

Ora i più giovani vengono a sapere quello che voi sapevate già. Che nonostante le numerose e dolorose riforme effettuate finora in conti dell’INPS tornano sempre meno. Cosa aspettate, l’uno in qualità di Ministro, l’altro in qualità di potenziale presidente dell’INPS, a rendere più trasparente la situazione? Per evitare una guerra civile, cosa aspettate a dare ai giovani contribuenti un sistema di rappresentanza e controllo dei fondi versati a beneficio delle generazioni passate?

Pubblicato su Il Giornale di Vicenza del 6 Febbraio 2014 (© Il Giornale di Vicenza)

One Response to “Lettera aperta a Enrico Giovannini e Tiziano Treu sul futuro dell’INPS”

  1. Tiziano Treu 11 Febbraio 2014 at 14:32 Permalink

    bene commento electrolux non concordo con diagnosi INPS saluti Tiziano


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