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13 Novembre 2013 ~ 0 Comments

Gradimento di governo e opposizione in un sondaggio DEMOS

Governo batte opposizione 5 a 2. A Nordest, Letta porta a casa il con-senso di un elettore su due.

Non brilla l’idea di governo delle grandi intese, ma l’idea di opposizione anti-sistema sembra aver perso il proprio appeal. Né il movimento 5 stelle, né la Lega in questo momento riescono a dare senso alla protesta. L’Italia e il Nordest sembrano entrati in una fase nuova, più pragmatica. La crisi ha fiaccato ogni speranza di cancellare i difetti della politica con un colpo di bacchetta magica, con un voto decisivo.

La politica delle larghe intese rappresenta allora il concreto tentativo di costruire una via d’uscita dal pantano, dal rischio di un’altra campagna elettorale al buio. Di un’ulteriore instabilità.

Il Presidente del Consiglio impersona, assieme a Napolitano, una concreta, anche se debole, opposizione ai partiti. Un’opposizione costruttiva, fatta di mediazioni continue, quasi impossibili. Che ha due obiettivi chiari: la stabilità economica e il cambiamento della legge elettorale.

Letta sembra avere in pugno la situazione e conquista qualche punto personale. Ad esempio quando conversa in fluente inglese con Obama o apre i convegni alla Sorbona in ottimo francese. Rassicura e piace.

Se supera lo scoglio Berlusconi, forse riesce a traghettare il Paese verso la ripresa e a fare la riforma elettorale. Perché? Perché la fase è cambiata. L’Italia non ha più bisogno di campagna elettorale permanente, quella impersonata da Berlusconi e Bossi per tanti anni. Ha bisogno di costruttori, mediatori per definizione. E non è un caso, forse, che siano due ex-democristiani, sminatori di professione, a tenere in piedi il governo.

I 5 Stelle sono stati un grimaldello contro il sistema fino a pochi mesi fa. Dopo il fallimento del governo di emergenza. Quando i falchi dei partiti sembravano in grado di riprendere il controllo. Ma oggi non fanno più sognare. Dimostrano una grande debolezza. Quando sparano su Napolitano, poi, falliscono il bersaglio.

Anche Letta, il pragmatico, non ci fa sognare più di tanto, ma almeno non ci fa addormentare. E’ sempre sul punto di cadere e non cade mai. Non fa riforme, ma non va indietro e dà l’impressione di avanzare. Insomma è sempre più credibile nel suo ruolo di opposizione nascosta dei partiti. In favore dell’Italia. E, paradossalmente, più viene attaccato da Brunetta o Fassina e tanto più si rafforza.

Ovviamente piace solo a un italiano su due. Non è ancora in salvo. Perché non è chiaro se stia tenendo i conti in ordine o scialacquando, nella confusione, l’eredità di Monti. Tiene alta la reputazione dell’Italia all’estero, ma non sa come passare la legge finanziaria. Tanto basta. Per il momento. Produce con-senso sufficiente.

 

Pubblicato su Il Gazzettino del 22 Ottobre 2013 (© Il Gazzettino)

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