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13 Agosto 2013 ~ 0 Comments

Una road-map per il territorio vicentino dopo l’abolizione della provincia

Alla ripresa delle attività, dopo la pausa estiva, due saranno i temi più importanti nell’agenda vicentina: come superare la dimensione “provinciale” delle istituzioni locali e come ripensare le infrastrutture economiche del territorio, per una nuova industria.

Nella totale mancanza di decisioni e indicazioni dal governo nazionale, che sta perdendo sempre più lucidità e ruolo nell’Europa del “rigore”, i leader della politica e dell’economia locale sono chiamati ad uno forzo straordinario. Costituente.

La riconferma di Variati al municipio di Vicenza e la sua determinazione a svolgere un ruolo regionale aprono spazi per ragionamenti nuovi sulla nostra provincia. Non sappiamo se il comune di Vicenza sarà “alleato” di Verona, in una competizione di idee e di progetti con la città metropolitana di Venezia e Padova, ma è indubbio che il tema del ri-assetto della Regione Veneto diventerà centrale nella discussione politica futura.

L’elezione di Paolo Mariani a presidente della Camera di Commercio e il diretto coinvolgimento dei massimi rappresentanti nelle categorie economiche nella progettazione di un sistema industriale più forte ed efficiente, aprono un altro fronte importante per il territorio provinciale.

Mariani

 

 

 

 

 

 

 

Quale tipo di industria dobbiamo favorire, quale ruolo possiamo dare ai distretti del futuro e alle aggregazioni tra imprese nel vicentino? Quale strategia di alleanze dobbiamo costruire in regione, ma anche con altre regioni dell’Europa e del mondo, per dare opportunità di crescita alle nostre imprese?

Paolo Mariani è uomo di industria. E’ abituato a esportare macchine in tutto il mondo. Conosce le regole del mercato di fornitura industriale e ha personalmente sperimentato i pregi e i difetti dei distretti, grazie alla sua partecipazione alle iniziative del “Packaging” nell’Alto Vicentino. E’ un piccolo imprenditore, legato al territorio, impegnato nell’amministrazione di imprese pubbliche ad alto impatto. Può avviare una discussione seria sull’assetto delle infrastrutture regionali, in dialogo costante con gli altri rappresentanti della politica locale.

Quando avrà definito il suo mandato sarebbe opportuno che dialogasse con Variati. Magari scontrandosi o dividendosi da lui sulle opzioni principali, ma in modo chiaro, netto e trasparente. Pubblico. In una fase in cui non solo la Provincia sparirà, ma i cittadini e le imprese vicentine saranno chiamati a partecipare al processo costituente di nuove aggregazioni territoriali. E’ indispensabile avere una road-map. Capire la direzione di marcia e lo spazio richiesto al contributo, produttivo, di ciascuno.

Le sfide che abbiamo davanti sono almeno due. La prima è quella dell’Europa. Dobbiamo decidere come partecipare al progetto europeo e come dialogare con le istituzioni europee. Nel 2014 si apre un piano di investimenti colossale, Horizon 2020, che dura sei anni, e non possiamo restare ai margini. La seconda è quella della nuova manifattura. Dobbiamo dare un ruolo nuovo e nuovi obiettivi a piccole imprese, università e sistema della formazione.

Su questi temi urgono proposte concordate, capaci di mobilitare le risorse produttive che esistono nel nostro territorio, oltre da dimensione “provinciale” che non esiste più.

 

Pubblicato sul Giornale di Vicenza del 9 agosto 2013 (© Il Giornale di Vicenza)

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