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18 Gennaio 2013 ~ 0 Comments

Vicenza città per “vecchi”?

Executive Summary – Vicenza is a beautiful town, with a magnificent piazza and basilica. Recently the local government set up a successful exibition (From Raffaello to Picasso), visited by more than 250.000 people. The author argues that such a success is in line with an emerging identity of Vicenza as “città per vecchi” (an attractive city for aged people).

 

vicenzaVicenza città per vecchi. Capitale mondiale dei servizi a misura di pensionati senza ambizioni. Questa è l’immagine di Vicenza restituita dall’ultimo censimento sulla popolazione. Chiedo scusa. Forse si tratta di una deformazione caricaturale estremizzata dai titoli dei giornali. Bisognerà analizzare i dati in dettaglio. Tuttavia può essere che le nude cifre restituiscano la conferma statistica di una “impressione” assai diffusa.

Che Vicenza non sia una città per giovani è questione adombrata da tempo, sottovoce, da molti osservatori. I giovani, di oggi come di ieri, sono interessati a vivere in un ambiente vitale, nel quale sia possibile incontrare opportunità di crescita personale, culturale, tecnica che abbiano valore universale. I giovani desiderano vivere sulla frontiera dell’innovazione e della modernità.

Quando Vicenza si è riscattata dall’identità di capoluogo agricolo, la modernità era rappresentata dal commercio e dall’industria. Vivere a Vicenza, piuttosto che in una contrada di campagna, rappresentava una discreta opportunità. Studiare al Rossi o al CUOA e poi partire per Milano e Londra era sufficiente per entrare davvero nel flusso positivo dell’umanità.

Oggi, vivere a Vicenza non dà la stessa prospettiva. Frequentare i corsi di Ingegneria Gestionale o di Economia non dà la stessa carica iniziale. Significa vivere acquartierati in luoghi che non solo non hanno alcun contatto con la comunità locale, ma non sono neanche interconnessi alla rete di comunicazione globale che integra la metropoli con il web. Vogliamo dire che Vicenza è un luogo di integrazione “metropolitana” tra cittadini produttivi, creativi, giovani talenti, imprenditori e artisti? O dobbiamo ammettere che la città vive a compartimenti stagni?

In questo contesto i giovani sono inevitabilmente proiettati all’esterno. E partono quasi da zero, in assenza di un patrimonio di conoscenze locali, in linea con l’innovazione globale, e in assenza di una identità forte.

Il fatto è che Vicenza e, più in generale, l’area metropolitana veneta sono territori duri da vivere. Per chi vuole viaggiare. Per chi cerca di stare al passo con i tempi. In città non si fermano ormai più neppure i treni locali, mentre i collegamenti con i nodi logistici e culturali del mondo nuovo si fanno sempre rugginosi.

In questo contesto, iniziative locali come il programma annuale del teatro o di altre istituzioni attive in Campo Marzo non rompono lo schema.

La stessa mostra in basilica, a ben vedere, ha avuto un notevole successo, perché in linea con l’identità emergente della città bellissima: una città per vecchi, una città museo. Ha centrato l’obiettivo di attirare l’attenzione dei tour operator che organizzano il tempo libero di pensionati (giovani) alla ricerca di emozioni non troppo forti.

Vicenza Basilica

(La Basilica Palladiana ospita eventi e mostre per “anziani”)

Quale sarà il seguito della storia nel prossimo anno o allo scadere del prossimo censimento? Il Comune, l’Accademia Olimpica e le altre forze attive ce lo diranno, attraverso i pensieri, la voce e le azioni dei giovani che ne fanno parte.

(Copyright Il Giornale di Vicenza, pubblicato il 10 gennaio 2013)

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