Home » Prima pagina » Cambio di fase

27 Luglio 2021 ~ 0 Comments

Cambio di fase

Da qualche tempo la politica non riesce a interpretare i movimenti della società e a svolgere una funzione guida. Tanto che il governo è affidato a una figura esterna agli schieramenti parlamentari, che agisce in nome e per conto del sistema nazionale.

Questa soluzione si è resa necessaria perché, per ben due volte, nell’arco di pochi mesi, schieramenti politici opposti si sono dimostrati incapaci di affrontare il nodo chiave del paese: come rilanciare l’attività economica e ripagare il debito contratto (con le future generazioni), senza danni per la salute e per l’ambiente.

Il Covid ha esasperato tutto, mettendo in evidenza la debolezza delle forze politiche. Tanto che, affidato a Draghi il compito di sciogliere il nodo sopra citato, i partiti si sono messi a parlare d’altro. Il disallineamento tra politica e società appare in tutta la sua portata, perché la società è ondivaga e confusa e la politica non la sa guidare.

Quando è arrivato il virus, gli italiani non sapevano come conciliare sicurezza sanitaria ed economia, e la società si è divisa in due fazioni: da un lato i fautori della prudenza, del lockdown e delle regole di distanziamento; dall’altro i no mask, no vax e i paladini della libertà economica prima di tutto.

Il caso ha voluto che la fazione dei prudenti fosse guidata da un uomo di sinistra, il Ministro Speranza. Contro il quale buona parte dei ceti produttivi auto-organizzati si è scagliata senza ritegno. In una società di non-vaccinati confusi, l’irrazionalità anti-scientifica ha avuto, temporaneamente, la meglio. E ha preso il colore della destra. Schierata contro la dittatura sanitaria.

Oggi siamo in una fase opposta. Il clima di ottimismo innescato dal Recovery Plan, e soprattutto dalla disponibilità del vaccino, ha cambiato il mood della società. La maggioranza dei cittadini, vaccinata, agita oggi la bandiera della prudenza razionale, scientifica e del Green Pass. I vaccinati pretendono di potersi assembrare tra loro, senza il pericolo di inquinamenti esterni, tipo no vax. E’ cambiato il vento. E la destra rischia di perdere non solo la bandiera, ma anche la rappresentanza del malcontento generale.

L’aspetto tragicomico della situazione è che il PD, invece di approfittare del vento favorevole e affrontare a viso aperto i temi del capitalismo moderno e della social-democrazia, preferisce invertire la rotta, andando di bolina contro Orban, contro i nemici della proposta di legge Zan e altro di simile, lasciando alla destra, in difficoltà tra liberismo e sovranismo di maniera, ampi margini di respiro.

Insomma, mentre i cittadini chiedono chiarezza sul post-Covid e il governo Draghi tenta di dare risposte pragmatiche, la politica, a destra, a sinistra e nell’area 5 Stelle, si perde su questioni di poco conto e che poco hanno a che fare con un rapporto costruttivo con la società.

© Quotidiani Gruppo Editoriale L’Espresso (27 Luglio 2021)

Leave a Reply