Home » Prima pagina » Gli incubi di Giorgia Meloni

19 Dicembre 2024 ~ 0 Comments

Gli incubi di Giorgia Meloni

L’attacco di Giorgia Meloni a Romano Prodi ha fondamento, poiché Prodi ha avuto responsabilità di governo, nella Prima e nella Seconda Repubblica, e ruoli importanti a livello internazionale (anche dopo la conclusione del suo mandato come Presidente della Commissione), come rappresentante del modello italiano di sviluppo industriale. 

Buona parte delle difficoltà in cui si dibatte il sistema Paese derivano da decisioni che Prodi stesso ha assunto quando era Ministro dell’Industria, Presidente dell’IRI, Presidente del Consiglio, Presidente della Commissione, economista dello sviluppo. Non c’è nulla da discutere su questo punto. 

Pur avendo mantenuto il massimo livello di correttezza personale, professionale, istituzionale, etica e morale (e anche su questo c’è poco da discutere), qualche responsabilità diretta, nel progressivo declino del Sistema Paese, oggettivamente, Romano Prodi, ce l’ha.

E la Destra montante non sbaglia a prenderlo di mira, come emblema della lunga e controversa fase della storia italiana che ci ha portato alla situazione attuale. Esagera semmai, quando dice di essere “pronta” a governare il presente e soprattutto a “fare” la Storia futura, con un progetto capace di invertire il declino e cambiare la visione del modello italiano.

Romano Prodi (assieme ad altri) ha significative responsabilità nella gestione insoddisfacente del processo di convergenza europea, nelle privatizzazioni e anche nella politica di programmazione negoziata finalizzata a produrre sviluppo, grazie alle piccole imprese e ai distretti locali. Ed è giusto pensare che la sua azione sia “viziata” da una visione dell’economia e della società inadatta al sistema Paese. 

Ma su questo punto bisogna essere chiari. Berlusconi non ha proposto una visione alternativa e il suo liberismo ha messo a repentaglio la tenuta del sistema finanziario nel 2011. La Destra liberale ha portato in palmo di mano le piccole imprese e confidato nella capacità degli animal spirits nazionali (ricordiamo i capitani coraggiosi di Alitalia?), come strumento di affermazione del nostro Paese nel mondo globale. E ha fallito.

Se l’insieme dei governi che si sono succeduti nella Seconda Repubblica non è stato capace di costruire una via d’uscita solida dalla trappola del debito pubblico e dal declino dell’economia privata, qualcuno ci spiega perché?

Il vero problema è che nessuno, e tanto meno la Destra “meloniana” di oggi, è in grado di dire perché le politiche economiche adottate finora sono tutte fallite, perché la partecipazione dei piccoli imprenditori non produce sviluppo, perché il nostro Paese non è in grado di competere nelle grandi organizzazioni statali.

Dai banchi del governo e dal palco di Atreju non arrivano risposte convincenti. E i sorrisi di Musk e le motoseghe di Milei lasciano il tempo che trovano.

Leave a Reply